LA
TUA FEDE TI HA SALVATO!
La
gioia della guarigione
di
Pamela Salvatori
Luca
17,11-19: "Durante il viaggio verso Gerusalemme, Ges�
attravers� la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli
vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza,
alzarono la voce, dicendo: "Ges� maestro, abbi piet� di
noi!". Appena li vide, Ges� disse: "Andate a presentarvi
ai sacerdoti". E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di
loro, vedendosi guarito, torn� indietro lodando Dio a gran voce; e
si gett� ai piedi di Ges� per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma
Ges� osserv�: "Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli
altri nove dove sono? Non si � trovato chi tornasse a render gloria
a Dio, all'infuori di questo straniero?". E gli disse: "Alzati
e v�; la tua fede ti ha salvato!".
Questo
brano del Vangelo aiuta molto a riflettere sull'importanza della
gratitudine!
Ges�,
con la sua parola e il suo agire, ci fa comprendere che, bench� Lui
abbia a cuore la nostra salute fisica e provveda anche a quella,
molto pi� importante � la salvezza eterna. La guarigione,
anche se miracolosa, non sempre � sinonimo di salvezza e la
malattia � permessa da Dio con lo scopo di condurci alla
conversione: sperimentando la debolezza e l'impotenza umana, nella
malattia siamo costretti a riconoscerci niente senza Dio. Non � un
caso se moltissime conversioni scaturiscono da situazioni di
sofferenza simili a quelle descritte nel Vangelo.
Ora
i lebbrosi hanno chiesto piet� a Ges�: "Ges�, abbi piet�
di noi!", hanno pregato Ges� con la preghiera del cuore e
infatti sono stati esauditi. Non subito per�, prima hanno dovuto
obbedire alla parola di Ges� che ha loro comandato: "andate
a presentarvi ai sacerdoti". Tutti i 10 lebbrosi non hanno
esitato a fare quanto Ges� aveva loro detto, forse la
speranza di essere guariti in loro era cos� forte da non farli
dubitare, dunque, pur vedendosi ancora piagati, hanno
perseverato con un atto di fede nella sua parola. Cos�, hanno
continuato il cammino e sono stati esauditi. Tuttavia solo
uno di essi nella grande gioia della guarigione si � poi
ricordato di Ges�. Eppure tutti avevano chiesto piet�, avevano
pregato e obbedito, avevano creduto che Ges� poteva fare qualcosa
per loro.
Come
mai allora solo "uno di loro, vedendosi guarito, torn�
indietro lodando Dio a gran voce; e si gett� ai piedi di Ges� per
ringraziarlo"? Eppure non sembrava la cosa pi� logica e
scontata da fare? Viene spontaneo per noi giudicar male quegli altri
nove, eppure molto spesso tra loro ci siamo anche noi. Il fatto
stesso che solo 1 su 10 abbia ringraziato dimostra che la maggior
parte di noi non ringrazia affatto Dio per i benefici ricevuti,
oppure se ne ricorda tardi, mettendo il ringraziamento all'ultimo
posto!
Invece
la riconoscenza, il ringraziamento e la lode sono fonte di grazie
ancora pi� grandi! E infatti, in quel brano del Vangelo, notiamo
quanto siano gradite a Ges� che subito accoglie quell'uomo
con amore e in cambio, dopo averlo guarito, gli dona persino
la salvezza!!! Dunque la salvezza � giunta a quell'uomo
passando per la guarigione per la sua perseveranza nella fede, ma
soprattutto per la sua umilt� e gratitudine verso Dio. Chi
ringrazia riconosce che il bene viene solo da Dio e restituisce a
Dio la sua Potenza e la Sua Gloria, ricevendo gioia in abbondanza
dal Signore. Ges� nota come gli altri non abbiano ringraziato, si
siano dimenticati di lui e se ne rattrista. Chi non vuole
riconoscere le grazie che il Signore gli concede ogni giorno,
rattrista il Cuore di Cristo, dimostra nei fatti di non amare Dio
sopra ogni cosa, di ricorrere a Lui solo nel bisogno e di non essere
giunto ancora alla vera conversione del cuore, dunque non pu�
sperare di avere la pienezza della gioia. E fondamentale invocare
lo Spirito Santo che illumini ciascuno di noi per saper riconoscere
le grazie che il Signore in ogni istante ci dona, perch� la verit�
� che tutto � dono!
Quante
volte anche noi come i lebbrosi del Vangelo, nel bisogno ci
mettiamo in ginocchio, domandiamo con il cuore, sperando che Dio
intervenga, ma poi una volta ottenuta la grazia ci dimentichiamo di
Dio? Oppure lo trascuriamo? Quanti di noi vanno a ringraziarlo come
prima cosa? Quanti di noi tornano a lodarlo e si prostrano in
adorazione davanti a Lui una volta ottenuto quanto chiesto? E se
ringraziamo, quanto e come ringraziamo? Lo facciamo ad alta voce? E
cio� rendiamo testimonianza pubblicamente dei miracoli che il
Signore compie per noi o ce ne vergogniamo? Proclamiamo a tutti i
suoi prodigi perch� anche gli altri credano? Non dovrebbe essere il
nostro ringraziamento senza fine, senza sosta, senza timori? Non
dovrebbe la nostra lode trasformare tutta la nostra vita in un inno
alla gloria a Dio? Non dovremmo cambiare vita,
cambiare logica, spendere tutta la vita per la causa di Cristo
come ringraziamento? O pensiamo che basti guarire dai mali
del corpo per salvarci? Molto spesso non si ottengono guarigioni
proprio perch� il cuore non si converte e finch� lanima �
malata anche il corpo resta infermo. Dio � grande nella sua
misericordia, ma non pu� costringerci ad amarlo e il ringraziamento
� il pi� bel gesto d'amore e di umilt�!
Comprendiamo
allora perch� se spesso chiediamo e il Signore sembra non esaudirci
subito � un grande atto di misericordia, Dio sa cosa ne
faremmo di quella grazia e quante grazie sprechiamo continuamente! Cos�
preferisce farci attendere, farsi pregare un p� pi� a lungo, per
darci il tempo di crescere nella fede e maturare, per poter essere
pronti poi a ricevere il Suo dono con riconoscenza e affinch� ogni
beneficio porti abbondante frutto nella vita nostra e degli altri.
Ottenere la grazia richiesta non significa automaticamente aver
conquistato la salvezza eterna. La salvezza dipende dall'uso
che si fa dei doni ricevuti!
Allora
preghiamo con il cuore anche noi e con gioia! Ma prima di pregare e
di domandare qualsiasi cosa ricordiamoci di ringraziare il Signore
per quello che gi� ci ha dato, riconosciamo che solo Lui �
lOnnipotente che tutto pu�: pensiamo a quante volte il Signore
ci ha liberato da situazioni difficili; quante volte ci ha tenuto
lontano da situazioni che avrebbero potuto nuocere alla nostra
salute fisica e spirituale; in quante occasioni � intervenuto
silenziosamente facendoci trovare soluzioni ai problemi; e pensiamo
che molte solo le grazie che costantemente ci vengono offerte e che
non abbiamo la delicatezza di comprendere. E ogni giorno, quante
volte ci consola, si fa sentire vicino, ci manda i Suoi angeli a
consigliarci nelle scelte? Quante volte ha inviato a noi persone
inaspettate al momento giusto? Oppure ci � capitato di sentire o
leggere una parola che ha illuminato la nostra giornata
improvvisamente? E ogni mattina quando apriamo gli occhi non �
sempre per grazia di Dio che la nostra vita ricomincia?
Il
Signore parla a noi in tantissimi modi e continuamente. Se facciamo
attenzione possiamo riconoscere la Sua mano sempre su di noi. La Sua
protezione � costante! Non dubitiamo! Il Signore non dimentica
nessuno, siamo preziosi ai suoi occhi!Di qui la nostra gioia!
Abbondiamo nel rendimento di grazie anche nel dolore, perch�
� nostro dovere e nostra gioia lodare il Signore che ci ha creato
per conoscerlo, amarlo servirlo, per trasformarci nel Sangue di Ges�
in una perenne lode della Sua Gloria! E allora otterremo non solo
quello che chiediamo ma molto molto di pi�!
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