VIVETE NELLA GIOIA!

  

  

    

Meditazione

  

   

GIOIA UNIVERSALE PER LA NASCITA DEL SIGNORE

   

San Leone Magno
   

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Oggi, dilettissimi, � nato il nostro Salvatore: rallegriamoci! Non � bene che vi sia tristezza
nel giorno in cui si nasce alla vita, che, avendo distrutto il timore della morte, ci presenta la
gioiosa promessa dell'eternit�. Nessuno � escluso dal prendere parte a questa gioia, perch�
il motivo del gaudio � unico e a tutti comune: il nostro Signore, distruttore del peccato e
della morte, � venuto per liberare tutti, senza eccezione, non avendo trovato alcuno libero
dal peccato.

  
Esulti il santo, perch� si avvicina al premio. Gioisca il peccatore, perch� � invitato al
perdono. Si rianimi il pagano, perch� � chiamato alla vita. Il Figlio di Dio, nella pienezza
dei tempi che il disegno divino, profondo e imperscrutabile, aveva prefisso, ha assunto la
natura del genere umano per riconciliarla al suo Creatore, affinch� il diavolo, autore della
morte, fosse sconfitto, mediante la morte con cui prima aveva vinto. In questo duello,
combattuto per noi, principio supremo fu la giustizia nella pi� alta espressione. Il Signore
onnipotente, infatti, non nella maest� che gli appartiene, ma nella umilt� nostra ha lottato
contro il crudele nemico. Egli ha opposto al nemico la nostra stessa condizione, la nostra
stessa natura, che in lui era bens� partecipe della nostra mortalit�, ma esente da qualsiasi
peccato.

  
E' estraneo da questa nascita quel che vale per tutti gli altri: �Nessuno � mondo da colpa,
neppure il fanciullo che ha un sol giorno di vita�. Nulla della concupiscenza della carne �
stato trasmesso in questa singolare nascita; niente � derivato ad essa dalla legge del
peccato. E' scelta una vergine regale, appartenente alla famiglia di David, che, destinata a
portare in seno tale santa prole, concepisce il figlio, Uomo-Dio, prima con la mente che col
corpo. E perch�, ignara del consiglio superno, non si spaventi per una inaspettata
gravidanza, apprende dal colloquio con l'angelo quel che lo Spirito Santo deve operare in
lei. Ella non crede che sia offesa al pudore il diventare quanto prima genitrice di Dio. Colei
a cui � promessa la fecondit� per opera dell'Altissimo, come potrebbe dubitare del nuovo
modo di concepire? La sua fede, gi� perfetta, � rafforzata con l'attestazione di un
precedente miracolo: una insperata fecondit� � data a Elisabetta, perch� non si dubiti che
dar� figliolanza alla Vergine chi gi� ha concesso alla sterile di poter concepire.

  
La mirabile economia del mistero del Natale

  
Dunque il Verbo di Dio, Dio egli stesso e Figlio di Dio, che �era in principio presso Dio, per
mezzo del quale tutto � stato fatto e senza del quale neppure una delle cose create � stata
fatta�, per liberare l'uomo dalla morte eterna si � fatto uomo. Egli si � abbassato ad
assumere la nostra umile condizione senza diminuire la sua maest�. E' rimasto quel che
era e ha preso ci� che non era, unendo la reale natura di servo a quella natura per la quale
� uguale al Padre. Ha congiunto ambedue le nature in modo tate che la glorificazione non
ha assorbito la natura inferiore, n� l'assunzione ha sminuito la natura superiore. Perci� le
propriet� dell'una e dell'altra natura sono rimaste integre, bench� convergano in una unica
persona. In questa maniera l'umilt� viene accolta dalla maest�, la debolezza dalla potenza,
la mortalit� dalla eternit�. Per pagare il debito, proprio della nostra condizione, la natura
inviolabile si � unita alla natura che � soggetta ai patimenti, il vero Dio si � congiunto in
modo armonioso al vero uomo. Or questo era necessario alle nostre infermit�, perch�
avvenisse che l'unico e identico Mediatore di Dio e degli uomini da una parte potesse
morire e dall'altra potesse risorgere. Pertanto si deve affermare che a ragione il parto del
Salvatore non corruppe in alcun modo la verginale integrit�; anzi il dare alla luce la Verit�
fu la salvaguardia del suo pudore. Tale nativit�, dilettissimi, si addiceva a Cristo, �virt� di
Dio e sapienza di Dio�; con essa egli � uguale a noi quanto all'umanit�, � superiore a noi
quanto alla divinit�. Se non fosse vero Dio non porterebbe la salvezza, se non fosse vero
uomo non ci sarebbe di esempio. Perci� dagli angeli esultanti si canta nella nascita del
Signore: �Gloria a Dio nel pi� alto dei cieli� e viene annunciata �la pace in terra agli
uomini di buona volont� . Essi, infatti, comprendono che la celeste Gerusalemme sta per
essere formata da tutte le genti del mondo. Or quanto gli umili uomini devono rallegrarsi
per quest'opera ineffabile della divina misericordia, se gli angeli eccelsi tanto ne godono?

  
La vita della nuova creatura

  
Pertanto, dilettissimi, rendiamo grazie a Dio Padre mediante il suo Figlio nello Spirito
Santo, poich� la sua grande misericordia, con cui ci ha amato, ha avuto di noi piet�.
�Quando ancora noi eravamo morti a causa dei nostri peccati, ci ha vivificati con Cristo�
per essere in lui una nuova creatura e una nuova opera. Dunque spogliamoci del vecchio
uomo e dei suoi atti . Ora che abbiamo ottenuto la partecipazione alla generazione di
Cristo, rinunciamo alle opere della carne. Riconosci, o cristiano, la tua dignit�, e, reso
consorte della natura divina, non voler tornare con una vita indegna all'antica bassezza.
Ricorda di quale capo e di quale corpo sei membro. Ripensa che, liberato dalla potest�
delle tenebre, sei stato trasportato nella luce e nel regno di Dio. Per il sacramento del
battesimo sei diventato tempio dello Spirito santo: non scacciare da te con azioni cattive un
s� nobile ospite e non ti sottomettere di nuovo alla schiavit� del diavolo, perch� ti
giudicher� secondo verit� chi ti ha redento nella misericordia, egli che vive e regna col
Padre e lo Spirito santo nei secoli dei secoli. Amen.

             

   



La gioia del Signore � la nostra forza!