Meditazione
GIOIA
DELLE ANIME DEL PURGATORIO
Santa
Caterina da Genova
dal Trattato
sul Purgatorio
II - Gioia
delle Anime del Purgatorio e loro crescente visione di Dio.
Non credo che si possa trovare contentezza da comparare a quella di
un'anima del Purgatorio, eccetto quella dei santi del
Paradiso. E ogni giorno questa contentezza cresce, per
l'influsso di Dio in esse anime, il quale va crescendo, siccome va
consumando l'impedimento dell'influsso.
La
ruggine del peccato � l'impedimento, e il fuoco va consumando la
ruggine; e cos� l'anima sempre pi� si va discoprendo al divino
influsso. Siccome una cosa coperta non pu� corrispondere alla
riverberazione del sole, non per difetto del sole, che di continuo
luce, ma per l'opposizione della copertura: se si consumer� dunque
la copertura, si discoprir� la cosa al sole; e tanto pi�
corrisponder� alla riverberazione, quanto la copertura pi� si andr�
consumando.
Cos�
la ruggine (cio� il peccato) � la copertura delle anime, e nel
Purgatorio si va consumando per il fuoco; e quanto pi� consuma,
tanto pi� sempre corrisponde al vero sole Iddio. Per� tanto cresce
la contentezza, quanto manca la ruggine e si discopre l'anima al
divin raggio. E cos� l'un cresce e l'altro manca, sin che sia
finito il tempo.
Non manca per� la pena, ma solo il tempo di stare in
essa pena. E quanto alla volont�, non possono mai dire che quelle
pene siano pene, tanto si contentano dell'ordinazione di Dio, con la
quale � unita la loro volont� in pura carit�.
XIV
- Gioia e dolore delle anime purganti
Sappi che quello che l'uomo giudica in s� perfezione, innanzi a Dio
� difetto: imperocch� tutto quello che opera di cose le quali
abbiano apparenza di perfezione, come pur le vede, le sente, le
intende, le vuole, ovvero ne ha memoria, senza riconoscerle da Dio,
in tutte si contamina e imbratta.
Perch�,
dovendo le operazioni essere perfette, bisogna che siano operate in
noi senza noi, quanto come agenti principali: e che l'operazione di
Dio sia in Dio, senza l'uomo primo operante.
Queste tali operazioni sono quelle, che fa Dio nell'ultima
operazione dell'amor puro e netto, da s� solo, senza merito nostro:
le quali sono tanto penetranti e affocate all'anima, che il corpo il
quale le � intorno, par che si consumi in quel modo come chi stesse
in un gran fuoco; perch� non quieterebbe giammai fino alla
morte.
� vero che l'amor di Dio, il quale ridonda nell'anima (secondo
ch'io vedo) le d� una contentezza s� grande, che non si pu�
esprimere; ma questa contentezza, alle anime che sono in Purgatorio,
non leva scintilla di pena.
Anzi quell'amore il quale si trova ritardato, � quello che fa loro
la pena; e tanto fa pena maggiore, quanta � la perfezione
dell'amore del quale Iddio le ha fatte capaci. Sicch� le anime in
Purgatorio hanno contento grandissimo e pena grandissima, e l'una
cosa non impedisce l'altra.
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